Ci siamo ritrovati, in un giardino curato e messo a nuovo.
Ci siamo ritrovati perché avevamo voglia e bisogno di vederci.
Perché la scuola si fa guardandosi negli occhi.
Ci siamo ritrovati in sicurezza, ognuno di noi con la sua dose di vaccino e di pazienza.
Ci siamo ritrovati, mescolati fra materie, scienze accanto a arte, vicino a greco, insieme a musica e inglese, storia e matematica, pedagogia e fisica, filosofia e francese.
E così vorremmo che andasse, anche a scuola.
Anche lì insieme, tante strade che, ognuna da lontano, ci hanno portato fino a qui, ognuno con in tasca le sue passioni, le sue materie, la sua voglia di raccontarle e insegnarle ai ragazzi.
E i ragazzi, che ogni anno tornano dall'estate col sole negli occhi e nei capelli, ogni volta un po' più grandi, forti e fragili insieme, così diversi e nello stesso tempo così simili, con le loro domande mai banali, con il loro bisogno di capire e di farsi capire.
Il nostro ritrovarci è l'augurio che facciamo a noi e anche ai ragazzi; ritrovarsi, ripartire, rivedersi, affinché, davanti alla voglia che tutto torni come prima, si provi invece a non fare tornare proprio tutto com'era, ma lo si faccia tornare migliore, che si esca più maturi, più solidali, più insieme, più scuola.